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ernia peritoneo pericardica nel cane

Ernia peritoneo-­pericardica congenita in un cane – caso clinico

Attraverso i casi clinici che ci troviamo ad affrontare, possiamo ragionare insieme sulle soluzioni. Oggi ti parlo di una condizione congenita che, di solito viene diagnosticata tardivamente: l’ernia peritoneopericardica nel cane.

Indice dell'articolo

Ernia peritoneo pericardica nel cane: un caso clinico

Giorgio, un cane meticcio maschio di 6 mesi viene portato in visita per un lieve disturbo enterico.

Il cane, regolarmente vaccinato non ha alcun episodio precedente da riferire.

Visita clinica

All’ esame fisico presenta:

  • sensorio normale,
  • Temperatura 38.8°C,
  • HR 140,
  • toni cardiaci affievoliti,
  • lieve dispnea,
  • RR 40 bpm;

Alla palpazione addominale l’addome si presenta non dolente ma “vuoto”. Inoltre, presenta un criptorchidismo monolaterale.

Come procediamo sul piano diagnostico?

Per avere maggiori informazioni procediamo con:

  • Radiografia torace.
    LL – ingrandimento dell’ombra cardiaca con presenza all’interno di un’area tondeggiante di radiopacità anormale (di tipo gassoso), spostamento dorsale della trachea, sovrapposizione del profilo cardiaco con quello del diaframma.
    DV – ingrandimento della silhouette cardiaca
  • Emocromo e profilo biochimico.
    Tutto nella norma

Si conclude per ernia diaframmatica peritoneo pericardica congenita,
considerata la giovane età del soggetto e l’anamnesi remota negativa per traumi.

ernia peritoneopericardica in un cane (1)
ernia peritoneopericardica in un cane DV

Terapia chirurgica

Il piano terapeutico chirurgico comprende il riposizionamento di tutti gli organi erniati nella loro sede normale e la chiusura del difetto peritoneo­pericardico.

ernia peritoneopericardica in un cane (3)
ernia peritoneopericardica in un cane immagini chirurgiche

Ecco come si presenta il quadro radiologico dopo il riposizionamento.

ernia peritoneopericardica in un cane (2)
quadro radiologico dopo il riposizionamento

Cause di ernia peritoneo­pericardica (Peritoneopericardial Diaphragmatic Hernia, PPDH).

Questa condizione compare quando tra addome e sacco pericardico resta un passaggio dovuto ad imperfetto sviluppo dei tessuti nel periodo fetale.

L’ipotesi eziopatogenetica più probabile sostiene che l’ernia sia il risultato di un mancato sviluppo o di una precoce lacerazione prenatale del setto trasverso, causati a loro volta da:

  • un composto teratogeno,
  • un difetto genetico o
  • un trauma esercitatosi sull’embrione in fase precoce.

Spesso alla PPDH si associano altri problemi, quali anomalie cardiache e deformazione dello sterno.

Sintomi e predisposizione.

Anche se congenite, frequentemente le PPDH vengono diagnosticate quando l’animale è già adulto (nei primi 4 anni di vita, solitamente entro il primo), poiché i sintomi clinici legati a tale condizione possono comparire tardivamente o addirittura non comparire mai (in tali casi la diagnosi è “accidentale”).

I maschi sembrano essere più colpiti e tra le razze predisposte compaiono il
Weimaraner e il Cocker Spaniel.

I segni clinici normalmente riguardano l’apparato gastroenterico e respiratorio:

  • diarrea,
  • anoressia,
  • perdita di peso,
  • dolore addominale,
  • tosse,
  • dispnea,
  • a volte shock e collasso.

I rilievi all’esame fisico comprendono: toni cardiaci smorzati, dislocazione o attenuazione dell’itto precordiale apicale, sensazione di vuoto alla palpazione addominale, raramente sintomi di collasso cardiaco.

Su cosa basare la diagnosi?

La diagnosi si basa sul ricorso all’esame radiografico del torace e/o ecografia. Rilievi caratteristici alle radiografie comprendono:

  • ingrandimento della silhouette cardiaca,
  • spostamento dorsale della trachea,
  • sovrapposizione dei limiti diaframmatici e caudali del cuore,
  • presenza di radiopacità anormale (di tipo adiposo e/o gassoso) all’interno della silhouette cardiaca.

A volte, si possono ritrovare anse intestinali ripiene di gas che attraversano il diaframma fino a raggiungere il sacco pericardico, fegato di ridotte dimensioni, scarsità di organi in cavità addominale, anomalie dello sterno.

In caso di dubbi si può ricorrere ad esame contrastografico con m.d.c. e/o esame ecocardiografico.

Terapia

La terapia è essenzialmente chirurgica (chiusura del difetto peritoneo­pericardico dopo riposizionamento di tutti gli organi erniati nella loro sede normale) e la prognosi per i casi non complicati è ottima.

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